Il corona-virus e le relazione economiche tra Italia e Israele

Il Presidente della CNIII, avv. Cesare Moscati, intervistato da Domenico Letizia sulle problematiche internazionali scatenate dal coronavirus con particolare riguardo allo stato di Israele, ricorda che i rapporti tra Roma e Gerusalemme sono sempre stati ottimi in molti settori economici, e sono profondamente radicati sia sotto il profilo culturale che umano. Per tali ragioni – sottolinea il Presidente – non appena l’emergenza sarà finita, i due Paesi sapranno incrementare nuovamente i loro rapporti bilaterali e la Camera Nazionale per l’Impresa Italia Israele sarà in prima linea per favorire e promuovere questo interscambio.

 

ROMA\ aise\ - Il coronavirus sta scatenando problematiche internazionali legate alla sicurezza e ai controlli per evitare il diffondersi del virus. I recenti avvenimenti hanno costretto anche Israele, un territorio poco più grande della Sicilia con una popolazione estremamente concentrata in poche aree, a sospendere gli arrivi dall’Italia, con un effetto purtroppo negativo su entrambe le economie nazionali.
“Questo momento di crisi, non deve però farci dimenticare che i rapporti tra Roma e Gerusalemme non sono solo ottimi in molti settori economici, ma anche profondi sotto il profilo culturale e umano. Gli israeliani vedono nell’Italia un Paese fraterno, simile per molti aspetti alla loro madrepatria. Per queste ragioni, siamo sicuri che appena l’emergenza sarà finita, i due Paesi sapranno incrementare subito i loro rapporti bilaterali e noi, come Camera Nazionale per le Imprese Italia Israele (CNIII), saremo in prima fila per far proseguire l’interscambio e approfondire maggiormente le relazioni commerciali tra i due Paesi”, ha dichiarato l’avvocato Cesare Moscati, Presidente della Camera Nazionale per l’Impresa Italia Israele (www.cniii.it).
ll mercato israeliano, nonostante le sue piccole dimensioni, è di grande interesse per l’Italia. Analogamente, quello italiano è spesso considerato strategico per le imprese israeliane che cercano nuovi sbocchi sui mercati esteri.
La collaborazione con l’industria italiana, viene sempre più considerata dagli ambienti hi-tech israeliani come un naturale complemento nel passaggio dalla fase di ricerca e brevettazione a quella di realizzazione e commercializzazione dei prodotti finiti. Occorre ricordare infatti che il tessuto industriale israeliano non è molto articolato, con l’ovvia eccezione del settore della difesa. L’Italia è quindi vista come un valido partner nella fase di industrializzazione dei prodotti e delle tecnologie. Opportunità che ritorneranno a incrementarsi dopo l’emergenza virus.

https://www.aise.it/commercio-estero/il-coronavirus-e-l-e-relazioni-economiche-tra-italia-e-israele-di-domenico-letizia-/142495/157

 

Lascia un Commento